Come funziona una bussola?

Una domanda che sorge spontanea, ma a cui non è facile rispondere. Un elemento fondamentale da considerare prima di parlare del funzionamento vero e proprio della bussola è il campo geomagnetico.

La Terra ha un campo magnetico proprio, assimilabile a quello di una barretta di magnetite. I movimenti del ferro liquido e solido nello strato esterno del nucleo della Terra producono il campo magnetico, le cui linee di forza sono perpendicolari alla superfice terrestre in due punti chiamati poli geomagnetici. Il polo geomagnetico nord è negativo, mentre il polo geomagnetico sud è positivo. Essi non coincidono con i poli geografici, bensì formano un angolo di 11,3° con l’asse terrestre. Inoltre, i poli geomagnetici non sono punti stazionari, negli ultimi 100 anni il polo nord ha cambiato posizione, coprendo una distanza di circa 1000 chilometri.

Il campo magnetico terrestre fa sentire i suoi effetti sul piccolo ago magnetizzato che, posizionato su un perno rotante, orienta il polo negativo e positivo ai poli geomagnetici di carica opposta. Essendo i poli magnetici terrestri non esattamente coincidenti con i poli geografici, è necessario un piccolo aggiustamento chiamato “declinazione” in modo tale che la bussola indichi la direzione giusta. Il suo valore varia di luogo in luogo, per esempio per l’Italia è 8°, questo è l’angolo che va sommato verso Est al Nord indicato dalla bussola.

Bibliografia:

Amir D. Aczel, L’enigma della bussola. L’invenzione che ha cambiato il mondo, Milano, Raffaello Cortina Editore, 2005

Media:

https://physicsworld.com/a/multipolar-dance-could-flip-earths-magnetic-field/

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